Training mirato, sedute di laserterapia e alimentazione equilibrata sono gli ingredienti per prepararsi alle discese sulla neve risvegliando i muscoli sopiti dal relax estivo ed evitando di incappare in patologie comuni nello sciatore con poco allenamento nelle gambe.
Per non trasformare il week end in montagna in un fine settimana di sofferenze bisogna giocare d’anticipo iniziando un allenamento graduale che abbini a training fisico, massaggi e terapie strumentali. La parte del leone la fa la laserterapia che permette di ridurre il rischio di infortuni da traumi e da sovraccarico dei tessuti (muscoli, tendini, articolazioni...) spesso causa di patologie croniche.
“Grazie alle sua azione fotomeccanica – spiega Ivan Peristi (Fisioterapista OMT - orthopaedic manipulative terapist e SPT - Sport Physioterapist di Dolomiti Physiocenter, Partner della Dolomiti Sportclinic) - la laserterapia aumenta la microcircolazione e stimola il metabolismo all’interno dei muscoli. Questo normalizza il tono di quelli contratti e velocizza la riparazione dei microtraumi che si creano durante allenamenti intensi. Conseguenza diretta è la riduzione dei tempi di recupero e il miglioramento del risultato dell’allenamento funzionale ad affrontare le piste”.
Il suggerimento per presentarsi agli impianti senza problemi? A seconda dello stato di preparazione fisica di partenza, dell’età, di infortuni precedenti o della presenza di patologie, concedersi da 1 a 3 applicazioni settimanali di laserterapia durante la fase di preparazione.
Ma se ancora non fosse sufficiente, una rassicurazione dell’efficacia della terapia laser a discesisti, snowboarder e fondisti la dà anche Salvatore Germano, Massofisioterapista – Chinesiologo:
“in ottica pre-sciistica è utile usare la laserterapia sulle catene muscolari più importanti in presenza di tensioni avvertite dal terapista. Così facendo si migliora la loro elasticità con effetti positivi per la prevenzione da infortuni. Con questo obiettivo è anche importante lavorare sulla mobilità delle articolazioni coinvolte nella pratica effettuando dei movimenti in dinamica sulle articolazioni per aumentare il ROM (Range Of Motion). Queste accortezze limitano il rischio di eventuali traumatismi causati da retrazioni muscolari essendo l’articolazione più "libera" e mobile nei movimenti”.
Sci in spalla, tempo di affrontare il crinale!
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