Il dott. Claudio Costa, fondatore e presidente della Clinica Mobile nel mondo parla di Hilterapia® e della sua esperienza con i piloti del moto mondiale. E' specialista in ortopedia, traumatologia e medicina sportiva.
Abstract dell'intervista
I.: Sapppiamo che da molti anni svolge un lavoro di fondamentale importanza per i piloti del moto mondiale e che grazie alla sua clinica mobile nel mondo, la casa dei piloti è più che un ospedale. Lei aiuta questi atleti, i nuovi eroi del nostro tempo, a realizzare il loro sogno; ci può raccontare come è nata questa esperienza e come si è trasformata nel corso degli anni partendo dal lavoro insostituibile della squadra dei fisioterapisti fino allʼintroduzione di nuove tecnologie?
Dott. Costa: Si, la clinica mobile nasce da un atto dʼamore perché quando mio padre organizzò la prima 200 miglia nellʼaprile del 72, noi andammo in pista per assistere i piloti in caso di incidente e i piloti apprezzarono talmente questa nostra iniziativa che Bariscin, che era un campione di quei tempi che ricordo chiaramente, diceva a tutti «se volete cadere, non cadete, ma se volete proprio cadere, cadete a Imola, e questi dottori ce li vogliamo portare dietro», per cui ci convinsero, e fecero poca fatica, a seguirli nel mondiale.
Li seguimmo con la macchina e con la borsa, un' assistenza - diciamo così - personale, poi nel 77, portammo la 1° clinica mobile. In seguito sono state fatte altre cliniche. Questa è la 5° ed è diventata la casa dei piloti, dove praticamente la clinica si trasforma da piccolo ospedale viaggiante in quellʼaltare meraviglioso in cui il pilota celebra quel rito stupendo, che è quello di risorgere dalle fratture, dalle ferite, dalle malattie.
I.: Quali sono i traumi, le fratture più frequenti riportate dai piloti del moto mondiale e in quali casi lʼapplicazione della Hilterapia® si è dimostrata più efficacie?
Dott. Costa: Le lesioni più frequenti sono le abrasioni, le fratture più frequenti sono quelle dello scheletro della mano, del piede e della spalla, in particolare la clavicola.
Quando il pilota riporta una frattura vuole recuperare nel più breve tempo possibile, per cui segue quello che diciamo il cammino disegnato dalla sua anima e si risolleva con velocità da queste fratture, però deve essere aiutato e noi lo aiutiamo con il gruppo dei fisioterapisti, che rieducano quello strumento meraviglioso che è il loro corpo mirabile.
Abbiamo inoltre nella clinica numerose apparecchiature che ci possono aiutare nel recupero dei traumi in particolare delle lesioni scheletriche e muscolo-tendinee, fra queste fondamentale è lʼutilizzo dellʼHilterapia® che ci dà dei risultati buoni, buonissimi e sicuri.
I.:In quali casi i piloti stessi chiedono lʼintervento della macchina HIRO®, quando le mani del fisioterapista non sono sufficienti per un recupero rapido della forma fisica?
Dott. Costa: I piloti chiedono solo di correre, le due parole magiche sono «Voglio correre» e quando vengono qui si sottopongono ai programmi di recupero e, come ho già detto prima, in questi programmi di recupero esiste anche lʼimpiego di questa macchina per Hilterapia® che sicuramente ci aiuta molto a curare le ferite, a curare il corpo dei piloti di moto.
I.: Nel mondo sportivo dove impera la ricerca del risultato e lʼatleta sogna di tornare in forma il prima possibile, quale vantaggio curativo, secondo Lei ed il suo gruppo di fisioterapisti, distingue la Hilterapia®?
Dott. Costa: Nel momento in cui il pilota ha bisogno di tornare in forma è chiaro che viene nella clinica, fa una serie di cure, di trattamenti, ed è sottoposto a tantissime attenzioni, per cui alla fine è difficile dividere i meriti della terapia; quello che posso dire è che la Hilterapia® è sicuramente un metodo e un aiuto importante nel recupero delle ferite dei piloti.
Quando viene un pilota non posso dire «facciamo solo la laser terapia per vedere se funziona meglio di altre», io non sono un istituto di ricerca, io sono qui in questa casa dei piloti dove ho tanti bravi fisioterapisti che più che massaggiare accarezzano il corpo dei piloti e che usano delle apparecchiature che servono a migliorare e perfezionare la cura, però non faccio una ricerca specifica per una terapia sola, ma questo credo che sia un cosa molto bella, una cosa molto umana, tutto viene impiegato per aiutare questi eroi meravigliosi che sono i piloti.
I.:Può raccontarci un episodio, un aneddoto in cui la Hilterapia® ha funzionato in perfetta armonia con il lavoro del fisioterapista?
Dott. Costa: Nel momento in cui il fisioterapista usa questa macchina, ed è una macchina che noi utilizziamo da molti anni, la cosa bella è che quando è finita la terapia il pilota sorride e dice che si sente meglio: ecco questa è la cosa bella, poi da quel momento non fa solo lʼHilterapia®, dopo si sottopone a tantissimi altri trattamenti, però la macchina quel sorriso tante volte se lʼè preso.
I.: Come viene percepito dai piloti lʼimpiego di una tecnologia innovativa come la Hilterapia® per la cura del proprio corpo oltre a quella impiegata per la moto?
Dott. Costa: Loro ci tengono che nella clinica ci siano quelle apparecchiature che oggi sono di moda e sono conosciute tramite la pubblicità. Oggi esiste una grande vergogna nel mondo, la più grande vergogna che esista, la vergogna prometeica.
Noi non conosciamo esattamente tutto quello che oggettivamente la tecnica fa e quindi se noi dimostriamo che siamo meno vergognosi, cioè non del tutto esenti da questa vergogna, ecco questo piace molto al pilota che chiaramente è molto sensibile allʼinnovazione tecnica, perché anche lui vive di innovazione tecnica.
I.: Da parte di piloti che si affidano alla sua clinica mobile per riprendere a gareggiare velocemente, abituati alle sapienti mani dei fisioterapisti, vi è lo stesso approccio e la stessa fiducia nei confronti dei vari mezzi e delle varie apparecchiature a disposizione?
Dott. Costa: Beh direi che la fiducia del pilota è nei confronti di questa clinica che è il loro ospedale, un piccolo ospedale viaggiante, e hanno fiducia in chi dirige questa clinica e nelle persone che ci lavorano; quindi si dispongono con grande facilità e con grande disponibilità a qualsiasi tipo di terapia che noi proponiamo per migliorare quello strumento meraviglioso che è il loro corpo.
I.: Grazie Dottor Costa per la cortesia delle sue risposte
Dott. Costa: Sono molto soddisfatto di questa intervista perché se è vero che la tecnologia può aiutare, io dico a tutti, anche a quelli che lavorano qui, che la tecnica deve essere un mezzo nelle mani dellʼuomo. Se aspettiamo ancora un poʼ di tempo e lasciamo che la tecnica diventi nostro padrone, allora non è quello che noi possiamo fare con la tecnica,ma cosa la tecnica può fare di noi. Quindi qui dentro, in questo momento, questa macchina esiste, ma è ancora un mezzo nelle mani del fisioterapista che seleziona e decide quando utilizzarla, come utilizzarla e se utilizzarla.
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