XXI Congresso AIMAS

17 Giugno 2008 - Fiere & Congressi -

La Dr. Monica Monici presenta al XXI Congresso dellʼAssociazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale (AIMAS) una comunicazione dal titolo «Recupero morfo-funzionale dei tessuti in microgravità», in cui parlerà anche delle possibili applicazioni del laser Nd:YAG pulsato (HILT®) nella riparazione delle lesioni e dei danni a livello dei tessuti. Verranno presentati i risultati di alcuni studi che si stanno attualmente svolgendo in ASAcampus, riguardanti lʼeffetto del laser Nd:YAG pulsato (HILT®) sulle cellule endoteliali e dei tessuti connettivi. Il congresso si svolgerà a Roma dal 16 al 18 giugno.

Di seguito è riportato il comunicato stampa tenutosi per il 70° del Corpo Sanitario dell'Aeronautica, nella quale si parla anche delle comunicazioni che la Dr. Monici ha presentato al Congresso AIMAS.

COMUNICATO STAMPA
"AERONAUTICA: LA MEDICINA DELLE 'NUVOLE' COMPIE 70 ANNI" (ANSA) - ROMA, 16 GIUGNO
Ricerca, alta tecnologia e solidarieta': ecco le parole che racchiudono il senso dei 70 anni di vita del Corpo sanitario aeronautico, celebrati oggi in una cerimonia all'Universita' La Sapienza di Roma.
Un anniversario importante, questo, per un corpo fatto di medici con la 'mente fra le nuvole', per garantire la salute dei piloti, che restano pero' con 'i piedi ben piantati a terra' per aiutare la popolazione civile.
Proprio gli studi sul volo aerospaziale di questi sette decenni, come ha ricordato il Generale ispettore capo Manlio Carboni, hanno avuto importanti ricadute sulla medicina di ambito civile, perche' "le missioni aerospaziali per la salute hanno la stessa utilita' che la Formula 1 ha per le automobili di serie". E' infatti il continuo "confronto con condizioni ambientali estremamente sfavorevoli - ha aggiunto Carboni - che ci ha fatto capire l'importanza della medicina preventiva e della riduzione del rischio". Ma queste ricerche, oltre a sondare i limiti dell'organismo umano, hanno permesso anche di migliorare gli standard di sicurezza del volo. "La nuova sfida per il futuro in questo settore - ha sottolineato l'astronauta Roberto Vittori, colonello dell'Aeronautica militare e membro del corpo astronauti dell'Agenzia spaziale europea - sara' quella di studiare gli effetti sull'uomo del volo nella fascia aerospaziale, compresa tra i 17 e i 100-120 chilometri di altitudine. Questo permettera' di garantire la sicurezza dei voli di futura generazione, che utilizzeranno veicoli capaci di volare piu' in alto rispetto agli attuali e a una velocita' anche cinque volte superiore".
Ma il Corpo sanitario dell'aeronautica, ha ricordato Carboni, "e' vicino al cuore della gente anche grazie alle sue missioni umanitarie". Ne e' un esempio il progetto 'Ridare la luce', condotto in collaborazione con l'ospedale Fatebenefratelli di Roma, che da cinque anni vede i volontari del Corpo impegnati in numerose missioni nell'Africa centrale per combattere la cecita' causata da malattie non curate come la cataratta. (ANSA).

SPAZIO: NUOVO KIT PRONTO SOCCORSO PER MISSIONI LUNA E MARTE (NOTIZIARIO SCIENZA E TECNICA) (ANSA) - ROMA, 18 GIUGNO
Arriva il nuovo kit di pronto soccorso per i futuri colonizzatori dello spazio. Con l'aumento della durata delle missioni, infatti, cambia la filosofia della cura medica a bordo delle navicelle spaziali.
Chirurgia robotizzata a distanza e laser coagulanti sono solo alcuni degli strumenti della cui efficacia si e' discusso a Roma, nel congresso nazionale dell'Associazione italiana di medicina aeronautica e spaziale (Aimas).
"Nei prossimi anni - spiega Desiree' Pantalone, ricercatrice del dipartimento area critica medico-chirurgica dell'universita' di Firenze - le missioni nello spazio diventeranno sempre piu' lunghe, e si spingeranno sempre piu' lontano dalla Terra. Dovremo quindi affrontare emergenze sanitarie del personale di bordo che non si verificano nelle missioni piu' brevi, come traumi, lesioni importanti o patologie acute che richiedono veri interventi chirurgici". "Senza contare - sottolinea Monica Monici, responsabile del laboratorio Asacampus all'Universita' di Firenze - che in assenza di gravita' i processi di riparazione dei tessuti sono alterati".
Per facilitare la cicatrizzazione delle ferite, spiega Monici, la soluzione potrebbe stare nell'uso combinato di un plasma arricchito con piastrine e fattori di crescita e di un laser pulsato che velocizza la riparazione, gia' in sperimentazione all'universita' fiorentina. "Per gli interventi chirurgici invece - aggiunge Pantalone - la situazione e' piu' complessa. La soluzione migliore sarebbe quella di eseguire operazioni a bordo grazie a personale anche non chirurgico ma addestrato ad hoc. L'opzione della chirurgia robotica a distanza pare invece piu' difficile - conclude - perche' lontano dalla Terra non sono possibili comunicazioni in tempo reale tra il chirurgo che dirige l'operazione e il robot sulla navicella che la esegue".(ANSA).

 

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