Tornare on the road quando la muscolatura fa le bizze e il dolore accelera? Grazie alla laserterapia è possibile! Vita (più) facile per i motociclisti che fanno i conti con tendinopatie, tendiniti e sofferenze alla schiena da scarso allenamento.
I motociclisti lo sanno bene: salire in sella richiede un allenamento di base per evitare contraccolpi muscolari agli arti superiori, inferiori e alla schiena con ricadute dolorose che richiedono poi lunghi tempi di soluzione e altrettanti di recupero. Se appartenete alla categoria dei centauri del week end ma anche degli atleti in fase di super-allenamento e vi trovare ad affrontare qualche sofferenza di troppo per un uso eccessivo di muscolatura e articolazioni, per tornare in pista velocemente bisogna trovare la soluzione “giusta”.
I motociclisti professionisti fanno scuola e oltre alle manipolazioni dei fisioterapisti si affidano alla Laserterapia perché, stimolando le reazioni biochimiche e la vasodilatazione, incrementando l’apporto di ossigeno e nutrienti, facilita la risoluzione del processo infiammatorio e il riassorbimento dell’edema. Ma c’è anche altro! Grazie alla sua azione analgesica anche il fattore “D” (dolore) viene arginato rapidamente e tornare on the road è un gioco da ragazzi.
Le problematiche maggiormente ricorrenti in ambito motociclistico, escluse le patologie traumatiche sono quelle da “Overuse”, prime tra tutte le tendinopatie inserzionali. Per poter gestire al meglio i fattori che le provocano, come la neovascolarizzazione, attraverso stimolazioni antiedemigene e antinfiammatorie, un supporto particolarmente efficace si è dimostrata la Laserterapia, efficace, sicura e rapida nei tempi di applicazione come nei risultati ottenibili.
Morgan Bignami, fisioterapista della Clinica Mobile, punto di riferimento per i motociclisti del Motomondiale.
Se la Laserterapia serve a risolvere il danno una volta fatto, la prevenzione è indispensabile. Allenarsi è la regola: spazio dunque a nuoto, corsa e pesi per potenziare tronco, braccia e gambe e a sessioni di stretching mirato per avambraccio e polso per tenere sotto controllo l’insorgenza di rischi legati a sollecitazioni eccessive ripetute.
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