Francesca Cialdai: il tempo e la stanchezza non contano, contano i risultati

Da amante della corsa su lunga distanza è abituata a dosare la fatica e a fare della pazienza un elemento di forza nel raggiungere il traguardo che si è prefissata.
Da ricercatrice non lascia che a scandire la sua giornata sia il tempo, ma la passione nel vedere concluso uno degli esperimenti a cui sta lavorando.

Francesca Cialdai, Biologa in forza al gruppo ASAcampus dal 2007, dopo una serie di incarichi a tempo, assegni di ricerca e contratti a progetto, dal 2013 ha visto ufficializzare il proprio impegno nella Divisione Ricerca di ASA.

“Posso dire di aver visto nascere il Laboratorio Congiunto tra ASA e il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche dell’Università di Firenze” racconta. 

Tenendo conto del tuo cursus professionale, chi meglio di te può raccontare che cosa significhi essere una ricercatrice…e in particolare una ricercatrice ASAcampus…

In linea generale per intraprendere la strada della ricerca bisogna avere una grande passione e motivazione per il proprio lavoro, sicuramente poco convenzionale soprattutto nella gestione del tempo. Quando si è in laboratorio l’orologio va dimenticato perché a scandire le ore sono altri parametri dettati esclusivamente dagli studi che si stanno facendo. Ma soprattutto “fare ricerca” significa non aver paura di ricominciare daccapo e riorganizzare il proprio lavoro se i risultati non arrivano, oppure se non si replicano correttamente. Un sacrificio che viene però ripagato quando tutto marcia per il giusto verso. Queste dinamiche e questo modus operandi valgono anche nel caso di ASAcampus, dove, a variare, sono gli ambiti in cui svolgiamo i nostri studi. Nello specifico, nel laboratorio congiunto ASAcampus, studiamo gli effetti di stress di tipo fisico come la luce, i campi elettromagnetici, gli stimoli meccanici, le alterazioni gravitazionali, a livello cellulare e molecolare.
Tra queste ricerche sono incluse quelle volte alla comprensione dei meccanismi che sono alla base degli effetti generati dall’applicazione della Laserterapia e della Magnetoterapia di ASA.

Senza lasciarci limitare dal fattore-tempo, come si svolge una tua giornata-tipo?

Innanzitutto, ad inizio giornata, ci ritroviamo tutti insieme e facciamo il punto dei lavori che sono in essere e, successivamente, impostiamo il lavoro in laboratorio. Siccome allestire un esperimento richiede spesso molto tempo, perché ci sono molti passaggi da pianificare, è determinante essere sempre coordinati. Anche per questo motivo il lavoro di squadra è basilare così come lo è l’atmosfera che si deve creare tra colleghi: un ambiente tranquillo è condizione sine qua non per consentirci serenità per operare al meglio.  Accanto all’attività in laboratorio, da non scordare, è quella alla scrivania: ci sono sempre progetti da seguire, documenti da stilare, report da redigere, ma anche ordini dei materiali da gestire. Non ci annoiamo sicuramente!

Non mancheranno anche le difficoltà…

Fanno parte dei giochi, soprattutto quando si svolgono degli esperimenti. Alla base di ciascuno c’è infatti un protocollo specifico che, essendo composto da diversi passaggi, richiede un’attenzione particolare e il massimo rispetto dei parametri su cui si basa. Non è raro, però, che si possano verificare una serie di problematiche inattese che possano inficiarne l’esito. La sua messa a punto è sicuramente una delle complessità con cui dobbiamo fare i conti.

Nonostante le criticità che si possono trovare sul proprio cammino, “fare ricerca” offre delle opportunità importanti, anche per le aziende…

La ricerca è una voce fondamentale della crescita di un’azienda, perché consente sia di dare maggiore valore a quanto produce o realizza, sia di porre le basi per sviluppare nuove soluzioni. Nel caso specifico di ASA, una comprensione approfondita dei meccanismi cellulari e molecolari che stanno alla base degli effetti terapeutici, consente di determinare degli adeguamenti in senso migliorativo dei protocolli e, parallelamente, aiuta a sviluppare nuovi dispositivi sempre più performanti.

Tra le ricerche che avete svolto per ASA, ce ne è qualcuna che, a suo avviso, è risultata estremamente importante?

Abbiamo svolto, e svolgiamo, davvero molte ricerche per ASA ma, in particolare, vorrei citare una ricerca che stiamo portando avanti già da alcuni anni e che mira ad indagare i meccanismi alla base dell’effetto antiinfiammatorio della Laserterapia MLS®. I risultati ottenuti finora nell’ambito di questa ricerca hanno portato alla pubblicazione di alcuni articoli scientifici. 

Testo a Destra
Immagine 60%/Testo 40%
Molecular BioSystems . ASAcampus research

Effect of IR laser on myoblasts: a proteomic study

M. Monici, F. Cialdai, F. Ranaldi, P. Paoli, F. Boscaro, G. Moneti, A. Caselli
Molecular BioSystems, 6: 1147-1161, 2013

LEGGI L'ABSTRACT

Entusiasmante deve essere stata anche l’esperienza fatta alla NASA…

Da ricercatrice non posso che confermarlo! La prima volta che abbiamo avuto modo di lavorare all’interno dei laboratori della NASA risale al 2017, in occasione dell’esperimento CORM. I loro laboratori sono dotati di numerose facilities e organizzati in modo da garantire uno svolgimento delle attività sperimentali in condizioni ottimali. C’è però anche un altro lato della medaglia da considerare: quando si fanno esperimenti spaziali bisogna mettere in conto un alto livello di stress. Capita, non di rado, che i lanci debbano essere posticipati e i rientri sulla terra siano ritardati a causa di diversi fattori, tra cui quello meteorologico non è secondario.  Ricordo ad esempio che, nel 2022, in occasione dell’esperimento “Suture in Space”, la partenza venne rimandata diverse volte e noi dovemmo riallestire più volte l’esperimento. Lavorammo senza fermarci notte e giorno per essere pronte. Una fatica notevole che è stata però ampiamente compensata quando poi il razzo è stato lanciato: la soddisfazione, in quel frangente, ha vinto sulla stanchezza.

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